La tassazione delle imprese all'interno dell'Unione Europea (UE) varia notevolmente tra i paesi membri, sia tra quelli che hanno adottato l'euro come valuta ufficiale sia tra quelli che non l'hanno fatto. Questa diversità riflette le differenti politiche economiche e fiscali nazionali, nonché gli sforzi dei singoli stati per bilanciare la necessità di attrarre investimenti con quella di finanziare i servizi pubblici.

Principi Comuni

Nonostante le differenze, ci sono alcuni principi comuni che guidano la tassazione delle imprese in tutta l'UE, inclusa la non discriminazione tra imprese locali e straniere e la promozione della libera circolazione di capitali, beni e servizi. Inoltre, l'UE lavora per evitare la doppia imposizione all'interno dei suoi stati membri e con paesi terzi, migliorando così l'attrattività del mercato unico per gli investitori internazionali.

Aliquote dell'Imposta sulle Società

Le aliquote dell'imposta sulle società possono variare significativamente da uno stato membro all'altro. Alcuni paesi hanno optato per tassi relativamente bassi per attrarre imprese e investimenti, mentre altri hanno aliquote più elevate. Inoltre, molti paesi offrono incentivi fiscali per determinate attività o settori, come la ricerca e lo sviluppo, l'innovazione tecnologica o gli investimenti sostenibili.

Elenco degli Stati Membri dell'UE e delle Loro Aliquote Standard dell'Imposta sulle Società

Ecco un elenco indicativo delle aliquote standard dell'imposta sulle società per ogni stato membro dell'UE, basato sulle informazioni disponibili fino ad aprile 2023. Queste cifre possono variare e potrebbero essere soggette a specifiche condizioni o cambiamenti futuri.

• Austria: 25%
• Belgio: 25%
• Bulgaria: 10%
• Cipro: 12,5%
• Croazia: 18% (o 10% per le piccole imprese con redditi inferiori a un certo limite)
• Danimarca: 22%
• Estonia: 20% (su distribuzione dei profitti)
• Finlandia: 20%
• Francia: 25%
• Germania: Circa 30% (combinazione di imposta societaria e una "solidarity surcharge")
• Grecia: 24%
• Irlanda: 12,5%
• Italia: 24%
• Lettonia: 20%
• Lituania: 15%
• Lussemburgo: 24,94% (inclusi contributi aggiuntivi)
• Malta: 35%
• Paesi Bassi: 25,8%
• Polonia: 19% (o 9% per le piccole imprese)
• Portogallo: 21%
• Repubblica Ceca: 19%
• Romania: 16% (o 1% per le imprese con almeno un dipendente a tempo pieno)
• Slovacchia: 21%
• Slovenia: 19%
• Spagna: 25%
• Svezia: 20,6%
• Ungheria: 9% (la più bassa nell'UE)

Conclusioni

La tassazione delle imprese nell'UE è un terreno complesso, con significative variazioni tra gli stati membri. Queste differenze riflettono i tentativi di ciascun paese di navigare tra la competitività economica e la necessità di finanziare il proprio bilancio. Le imprese che operano o considerano di espandersi in Europa devono essere consapevoli di queste differenze e pianificare di conseguenza, possibilmente con l'aiuto di consulenti fiscali esperti.